venerdì 3 febbraio 2012

Recensione Cibando: Linari


Questa recensione è apparsa nel blog Cibando


Nel 1970 Giancarlo Linari e sua moglie, Enrica Degni, hanno creato un piccolo impero di dolci. I loro quattro figli oggi lo portano avanti con forza e bravura, nonostante i tempi di crisi che corrono e la concorrenza spietata del settore. Le loro responsabilità sono ben definite: Fabio si occupa della tavola calda ed Enrico della pasticceria, mentre Simona e Lorena seguono il locale e le relazioni con i clienti.
Il locale, punto di riferimento storico del quartiere Testaccio, è ampio, luminoso ed elegante, con abbondanti posti a sedere sia fuori che dentro. Nel 1983 è stato ampliato con l’incorporazione di una seconda vetrina, mentre nel 2009 dopo un’importante ristrutturazione è stato possibile aggiungere la parte della ristorazione. Di conseguenza le fasce di servizio sono diventate quattro: la colazione, il pranzo, la merenda (o l’ora del tè) e l’aperitivo. A volte, soprattutto a colazione, si riempie improvvisamente: hanno contato fino a 45 clienti presenti contemporaneamente nei momenti di “piena!”



La colazione di Linari è storica e “intoccabile:” basta osservare l’infinità di teglie, cariche di lieviti freschi sfornati in continuazione tutta la mattina, per avere un’idea della quantità di gente che sceglie Linari per il proprio rito mattutino. Particolarmente richieste sono le meravigliose ciambelle, fragranti e non unte. Ne abbiamo divorata una alla velocità della luce con un ottimo cappuccino! Altra specialità meno convenzionale come accompagnamento al caffè/cappuccino, ma che va a ruba, è la pizzetta rossa, disponibile sia con la mozzarella sia senza, assolutamente da provare: a quanto pare, ogni domenica ne vendono una media di 500 pezzi. Per quello che ci riguarda, dopo l’assaggio ne abbiamo subito agguantato mezza dozzina a testa da portare a casa per la merenda! Inoltre il bancone della colazione offre cornetti di vario tipo, sfogliatelle, bomboloni ripieni per tutti i gusti, saccottini al cioccolato, etc.


A pranzo da Linari si mangia fresco, sano e rapido, con una media di €12 a persona per un pranzo completo e abbondante. La scelta è ricca e varia, ma sono le verdure le regine incontrastate del buffet: ogni giorno, infatti, è possibile scegliere fra 10-12 tipi diversi, o come piatto principale o come contorno alle tante altre specialità. L’attenzione alla qualità degli ingredienti è sempre evidente, sia nei prodotti della tavola calda che in tutte le altre meravigliose preparazioni sfornate dal laboratorio in sede. Qui, secondo la stagione, si possono acquistare panettoni classici o al cioccolato, torroni, pangiallo, colombe, uova di pasqua, tutto rigorosamente artigianale.
Il gelato, disponibile tutta l’estate fino all’autunno inoltrato, è preparato artigianalmente con le migliori materie prime. Assolutamente da assaggiare sono lo zabaione e la crema, oltre ai gusti alla frutta (che contengono solo frutta vera e mai semilavorati).


Nella parte della pasticceria l’assortimento è vario e inesauribile, da non perdere i mignon (da provare la squisita cassatina) e le crostate indicatissime con il tè pomeridiano. Troverete anche numerosi classici, fra cui naturalmente la mimosa, il mont blanc, il profiteroles, il St. Honoré, etc. Vi sfidiamo di andare da Linari senza uscire dal negozio con qualche spontaneo e dolce regalino!
A differenza di altri locali, da Linari l’aperitivo non consiste in un riciclo degli avanzi del pranzo ma è preparato espresso tutti i giorni. Per l’happy hour il buffet offre un assortimento d’insalate, crostini, vol au vent, cornetti salati, etc. Il tutto spendendo da €4,50 a €7,50. Come se non bastasse, la ciliegina sulla torta per gli stakanovisti: il Wi-Fi è gratuito per i clienti.


Il nostro consiglio? Trovate il tempo per concedervi una passeggiata nel quartiere, terminando con una sosta da Linari: non rimarrete delusi. Troverete inoltre un assortimento eclettico di personaggi, dal mondo del giornalismo agli avventori del Teatro Vittoria, dietro l’angolo, attori e registi. Linari è un caposaldo di Testaccio assolutamente da riscoprire.

Servizio fotografico di Giulio Riotta
Tutto il servizio fotografico Linari

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